Qualche cenno sulla spiritualità della Comunità
 
 
 

Come si comprende dalla Regola di vita, la spiritualità della Comunità cerca di unire la vita contemplativa e la vita attiva poiché entrambe hanno bisogno l’una dell’altra. Quasi non si dà l’una senza l’altra dal momento che Gesù Cristo chiama le stesse comunità di vita strettamente contemplativa o quelle di vita solamente attiva allo stesso compito: edificare la Chiesa nell’amore a Lui e per il bene delle anime nel mondo. Da qui, l’impegno a coltivare l’intimità confidente con Dio nella preghiera, l’attenzione alla dimensione umano-psicologica nella vita spirituale, la ricerca dell’armonia tra contemplazione e missione, tipica della tradizione del Carmelo e dei suoi grandi santi, da santa Teresa di Gesù a Edith Stein (santa Teresa Benedetta della Croce). La dimensione mariana e soprattutto eucaristica, avviata sin dagli inizi della Comunità dal carisma eucaristico della beata Maria Candida dell'Eucaristia (1884-1949).

In questa prospettiva, inoltre, la figura di santa Teresa di Lisieux, la giovane carmelitana francese che consegnò al mondo contemporaneo la sua esperienza con Dio nella sua celebre Storia di un’anima, rappresenta per la Comunità di San Leolino non solo il grande tramite con la tradizione carmelitana, ma anche con la sensibilità moderna: Teresa ha mostrato, nella incipiente secolarizzazione del XIX secolo, che la vita cristiana autentica è solo amore e intelligenza dell’amore di Dio in Cristo: «Nel cuore della Chiesa, mia Madre, sarò l’Amore», come dichiarerà negli ultimi giorni dei suoi ventiquattro anni di vita (1873-1897). Così, la Comunità deve molto alla “piccola Teresa” per l’orientamento del suo cammino spirituale fin dai primissimi inizi. Non a caso, santa Teresa di Lisieux è la patrona della Comunità, cioè la madre, la sorella, l’amica. Giorno dopo giorno. 
D’altra parte, la spiritualità della Comunità si mostra concretamente nei seminari di spiritualità che essa organizza ogni anno: giornate di preghiera e di riflessione, per ora tra aprile e dicembre, che hanno come tema ispiratore il valore e la missione della spiritualità nella vita contemporanea. La spiritualità, dunque, a confronto diretto ed esistenziale con la mentalità e gli stili di vita di oggi, la sua cultura e le sue sfide, ma senza cadere nella vana attualità. 

«I fedeli vivano in strettissima unione con gli uomini del loro tempo, e si sforzino di penetrare perfettamente il loro modo di pensare e di sentire, quali si esprimono mediante la cultura» (Concilio Vaticano II: GS 62).

 

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